Profumo di mare …

Ho letto Oceano Mare di Alessandro Baricco. In un solo giorno. E’ stato per me uno di quei libri i cui capitoli ti scivolano via lisci come l’olio, e nemmeno ti rendi conto di essere giunto a finire la prima parte che già ti accingi a divorare la seconda.  Con questo non voglio dire che Baricco sia semplice, anzi. Ha una propensione ammirevole per i flussi di coscienza, per le frasi lasciate a metà, scrive come un pittore impressionista, lascia vivide pennellate sulla carta, le fa ondeggiare, schiumare, brillare dei colori del mare. Un elogio al mare più bello io non l’ho letto mai, e se voi saprete consigliarmene di migliori, sarò felice di prenderne nota !

Una volta che si riesce a prendere mano con lo stile di Baricco, (e questo mi è stato facile dopo le prime cinque, dieci pagine), non si può fare a meno di farsi trascinare dalle storie dei vari personaggi, che si intrecciano tutte nella loncanda Almayer, un piccolo posto apparentemente tranquillo, ma con un che di strano, di magico, situato dirimpetto al mare.

Non scriverò qui una lunga recensione, (la recensione di giugno per ora resta ”La mappa del Tempo’‘), ma vorrei limitarmi a farvene leggere la trama, e a condividerne con voi le impressioni. Avete letto Oceano mare ? Se sì, cosa ne pensate ?  

Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, 
per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. 
E qualcuno – un padre, un amore, qualcuno – capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume 
– immaginarlo, inventarlo – e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. 
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. 
E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, 
si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. 
Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. 
Basterebbe la fantasia di qualcuno – un padre, un amore, qualcuno. 
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, 
in questa terra che non vuole parlare. 
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.

Dalla quarta di copertina :

Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell’oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda Almayer, dove le tante storie confluiscono.
Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici.

— —- — [POSSIBILI ”SPOILER” per chi non ha letto il libro] :

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