Ottobre 2013 – La Lama delle Lacrime (libro 1)

RECENSIONE DI OTTOBRE 2013

titolo: La Lama delle Lacrime – Prigione per un’anima
autore: Luca Martina (@LamadiLacrime) 
anno di pubblicazione: 2013
casa ed. : auto pubblicato sulla piattaforma Amazon Kindle 

genere : fantasy 

quarta di copertina : 

Un desiderio oscuro. Una vittima inerme.
Un delicato amore infranto. Il dolore che diventa odio, poi rabbia, e quindi forza. 
La minaccia di una nera presenza.
Sono i fantasmi che agitano la mente e la volontà di una nascente anima guerriera.
Armata del dono più macabro e infausto, e tuttavia unico possibile strumento che la porterà alla vendetta, unica via percorribile verso una dolorosa redenzione.

copertina

copertina

 

Dopo The Moon Coin, un altro romanzo fantasy scritto da un esordiente, e  italiano !  Anche in questo caso abbiamo una saga, di cui Prigione per un’anima si presenta come il primo volume.

Alcuni di voi storceranno il naso all’idea del self publishing, ma io ho avuto modo di fare belle scoperte grazie a ciò, a cominciare dall’ Eragon di Christopher Paolini. Quindi quando sono incappata nel libro di Luca Martina, tramite twitter, non ci ho pensato su due volte, e gli ho dato una possibilità. Io e il fantasy, come forse avrete già intuito, andiamo a braccetto. Il che non significa che io divori qualsiasi cosa rechi l’impronta del fantasy , anzi, per la verità sono molto selettiva, molto criticona : del genere che prediligo vorrei godermi le cose migliori. Buttarmi in questa storia è stato un po’ come comprare un prodotto a scatola chiusa, giacché non si evince molto dalla sinossi, e nemmeno dal booktrailer presente su youtube. L’autore ha volutamente oscurato la trama. E non perché sia carente, come ho avuto modo di scoprire leggendo.

Partiamo dalle mie considerazioni finali. Il libro mi è piaciuto. Se dovessi dargli un rating, diciamo che gli attribuirei 4 stelle. Le situazioni e i personaggi mi hanno trascinato sino al finale, pieno di suspance, e non vedo l’ora di scoprire cosa accadrà nel secondo volume. Dannati cliffhanger ! (no, scherzo, li adoro !)

La lettura, dal punto di vista grammaticale e sintattico, risulta scorrevole e pulita, (il che non è sempre una certezza quando si comprano libri auto-pubblicati, e a dire il vero anche alle case editrici talvolta scappa il refuso. Ma questa è un’altra storia!). Meno scorrevoli le parti descrittive, che rallentano la narrazione, e non nel modo piacevole a cui mi aveva abituato il Signore degli Anelli. Quando una descrizione diventa un segmento a parte, e non si amalgama bene con tutto il resto, per quanto bella e dettagliata finisce per stridere col tessuto narrativo, e confonde il lettore. Io perlomeno mi sono sentita così, un po’ confusa, e stordita dalla sovrabbondanza di avverbi e aggettivi. Faulkner diceva giustamente ”Kill your darlings”. I ”cari” di Luca Martina sono proprio queste fantastiche, ma troppo particolareggiate, descrizioni, e in altri punti il bisogno dare lunghe spiegazioni sul perché e il per come i personaggi agiscono, su cosa pensino … In pratica, vi sono parti in cui l’autore racconta, ma non mostra, ed è l’unico punto che dovrebbe migliorare, secondo me.

La storia. Non vorrei svelare troppo, ma come si evince già dalla copertina, la protagonista è una meravigliosa LEI. Il plauso all’autore va dato per la creazione dei suoi personaggi. Che se da un lato prendono spunto evidente dalla mitologia del fantasy, senza particolare originalità, dall’altro lato presentano uno sviluppo caratteriale che senza dubbio li trasforma, da semplici figurine bidimensionali a vere e proprie persone in carne e ossa. Arrivare a toccare l’anima di un personaggio per me è essenziale, perché significa comprenderne la storia, e immaginare il suo percorso futuro. Nel caso della duchessa Hylenij, del mago Redoran, di Mohal (il mio preferito!), di Dama Sethra  e persino del piccolo Ebleyn, ci sono riuscita benissimo. Le loro storie mi hanno emozionata, commossa, impressionata. E lo stesso è avvenuto per uno degli antagonisti, ma non vi dirò chi ! La sua entrata in scena è stata una pennellata di nero fumo e sangue che mi hanno fatto venire la pelle d’oca. In quel capitolo l’autore è stato in grado di integrare la descrizione alla narrazione in modo perfetto, e il cuore mi è salito in gola.

Leggere Prigione per un’anima è stato come vivere in un videogioco, in un certo senso. Le dinamiche (la protagonista che man mano incontra i suoi compagni e i suoi nemici, le vivide ambientazioni che si susseguono veloci con l’andamento della narrazione sintetizzando i giorni di marcia, le incredibili armi, i pericoli e i rischi sempre più alti col proseguire dell’avventura), di certo mi hanno fatto pensare a certi videogiochi, come Dragon Valor. La differenza sostanziale è che Dragon Valor l’ho messo da parte, l’ho interrotto e poi ripreso di continuo, mentre questo libro non mi ha concesso tregua.

Lo consiglio a tutti gli appassionati del genere ! 

 

 

2 Comments

  1. Ciao, sono mi intriga molto LA LAMA DELLE LACRIME di Luca Marina. Lo hai letto?? Posso aspettarmi un libro pieno di
    MAGIA
    TANTE CREATURE MOSTRUOSE
    e, soprattutto,
    TANTI COMBATTIMENTI
    TANTI DUELLI
    COMBATTIMENTI CONTRO CREATURE MOSTRUOSE
    DUELLI DI MAGIA VS MAGIA
    ?????
    Dall’inizio alla fine ci sono molti combattimenti??? Sono presenti in quasi ogni capitolo??? Per me sono alquanto importanti in un fantasy. Rispondi

    AURELIO

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